Falconeria Classica
Per definizione la Falconeria è caccia. In base alla tipologia di rapace utilizzato possiamo dividere la caccia col falco in tre gruppi:
Alto
volo
Basso volo
Volo fuori dal cappuccio
Alto volo:
Si pratica con i cosiddetti falconi, ovvero quasi tutti quei rapaci che appartengono al genere Falco. Sono riconoscibili dalle ali sottili e lunghe al punto che spesso si incrociano sulle timoniere, dal caratteristico "dente" presente sul becco, dalle iridi scure a tal punto da far apparire l'occhio completamente nero ad un'osservazione superficiale dalla testa tonda e dalle dita delle zampe lunghe e sottili. Appartengono ai falchi usati per l'alto volo alcuni rapaci presenti in Italia sia in maniera stanziale che di passo durante le migrazioni. Alcuni esempi sono il Falco pellegrino (Falco peregrinus peregrinus) presente in tutta la penisola e del quale la sottospecie brookei nidifica nelle isole del meridione, il Falco sacro (Falco cherrug) ed il Falco Lanario (Falco biarmicus feldeggi) che nidifica nell'Italia centrale, a cavallo del Lazio.
Una volta liberato, un falco addestrato all'alto volo sale in quota (con ampi cerchi o con un volo più rettilineo, in base alla specie d'appartenenza ed al carattere dell'individuo) e si porta sulla verticale del falconiere. Una volta che si trova a monte. il falco rimane alto e segue i movimenti del falconiere finché una preda non lascia il proprio nascondiglio (cespuglio, chioma d'albero, etc...). A questo punto il rapace, trovandosi in una posizione di maggiore altitudine, si getta in picchiata sulla sua preda e, se la caccia a buon esito, dopo la stoccata scende a terra a mangiare.
Basso volo:
Si pratica con i "falchi di
bosco", quei rapaci
appartenenti al genere Accipiter che si distinguono
per la caccia d'appostamento e per il rapidissimo volo d'inseguimento. Sono
riconoscibili dalle ali corte, dalle lunghissime timoniere, dall'assenza del
"dente" del becco, dalla testa schiacciata all'apice, dalle iridi gialle, arancioni o rosse che gli conferiscono un aspetto feroce e dalle dita delle
zampe corte e tozze, evidentemente fortissime e dotate di artigli possenti
specie sul tallone e sul primo dito interno. Anche tra i falchi per il basso
volo ci alcuni rapaci presenti in Italia come l'Astore (Accipiter gentilis)
e lo Sparviero (Accipiter nisus). Ora si è molto diffuso anche l'uso del
Falco di Harris (Parabuteo unicinctus), una poiana sudamericana dotata di
un'intelligenza non comune tra i rapaci e di un'estrema attitudine alla caccia.
Il basso volo si pratica tenendo il rapace sul pugno e, quando la preda frulla dal suo nascondiglio o si lancia in fuga nel sottobosco, lo si lancia all'inseguimento. Come per l'alto volo, anche il basso volo ha una sua componente spettacolare data non dalla picchiata incredibilmente veloce, ma dall'impareggiabile capacità di manovra ad altissima velocità (e a pochi centimetri dal suolo) degli Accipiter.
Volo fuori dal cappuccio:
Si tratta di addestrare quei rapaci che usualmente si userebbero per l'alto volo, ma che per portanza alare e per dimensione sono idonei anche ad una preda "a terra", a fare caccia di basso volo. Per questo si tiene incappucciato il falco fino a quando non si è identificata la preda e poi lo si libera del cappuccio e lo si lancia. E' la caccia preferita dei falconieri arabi che così catturano l'ubara.